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Le "dimissioni" del Papa e quella mancata visita in Molise

Prima di lui solo un pontefice molisano, Celestino V, aveva "osato" lasciare

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Benedetto XVI ha comunicato oggi la sua intenzione di lasciare il prossimo 28 febbraio alle ore 20. Joseph Ratzinger ha dato questo clamoroso annuncio in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. La decisione sarebbe stata presa per “mancanza di forze”. Il Papa ha indicato l'ultimo giorno di questo mese come termine del suo pontificato e ha chiesto che si indichi un conclave per l’elezione del suo successore.

“Un fulmine a ciel sereno”: così ha commentato la notizia il decano del collegio cardinalizio, cardinal Angelo Sodano. E’ la seconda volta nella storia che un pontefice si “dimette”. Prima del gesto di Benedetto XVI, infatti, c’era stato solo il “gran rifiuto” del molisano Celestino V, che lasciò dopo 5 mesi dalla sua elezione.

Al Molise rimarrà l'amaro in bocca per una visita che non c'è mai stata e che a questo punto mai ci sarà, nonostante il Santo Padre fosse stato più volte invitato sia dal governatore Iorio che dai vescovi della nostra regione. Non più tardi di un mese fa, proprio incontrando gli alti prelati molisani, Benedetto XVI aveva confermato la propria intenzione di venire prima o poi in Molise. Va da sè che, se un giorno deciderà di farlo, non sarà certamente in veste di Papa.

"Certamente sara' scelto un Papa giovane, adesso sì", ha dichiarato Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso e presidente della Commissione Lavoro e sociale della Cei, aggiungendo che "il messaggio e' chiaro. Bisogna scegliere un Papa che prende in mano la situazione, come Wojtyla che aveva 58 anni. Anche lui arrivo' dopo un evento shoccante come la morte del suo predecessore".

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