Il Presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto e l’Assessore provinciale all’Agricoltura Francesco Del Basso intervengono sulla nuova legge regionale che disciplina la raccolta, la coltivazione e la commercializzazione dei tartufi.
Il Presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto e l’Assessore provinciale all’Agricoltura Francesco Del Basso intendono esprimere assoluto compiacimento per l’azione di tutela del tartufo molisano messa in campo dall’Assessore regionale Nicola Cavaliere mediante la nuova legge regionale che disciplina la raccolta, la coltivazione e la commercializzazione dei tartufi.
“Da anni i cavatori della provincia di Isernia – ha precisato Mazzuto – invocavano una regolamentazione che mirasse ad un maggiore controllo del nostro territorio da sempre depredato del suo prodotto più pregiato da individui irrispettosi dell’ambiente e delle aree tartufi gene. In attesa che si definiscano le linee guida di comportamento, condivido pienamente la volontà di responsabilizzare i nostri cavatori rispetto all’ambiente. Grazie ad un’azione concordata tra la Polizia Provinciale di Isernia e i cavatori locali, nel nostro territorio provinciale già è attiva una rete di controllo che funge da sentinella rispetto alle problematiche legate a fenomeni di inquinamento ambientale, irregolarità nella caccia o nella raccolta di funghi e tartufi. L’iniziativa legislativa dell’Assessore Cavaliere rende legittima e regolamenta un’azione che nel nostro territorio finora era stata portata avanti grazie al buon senso e ai valori dei cavatori locali, amanti della natura e rispettosi di tutto ciò che in essa vi abita. Mediante le assemblee che abbiamo organizzato presso il Palazzo della Provincia con i tartufai locali, abbiamo cercato anche di dare una collocazione commerciale adeguata a questa nostra immensa risorsa, sollecitando i cavatori ad intessere una rete commerciale trasparente, evitando – ha concluso Mazzuto – quella forma di commercio sommerso che finora ha soltanto depauperato il nostro territorio”.
“L’introduzione di un contributo di solidarietà pari a tremila euro a carico dei tartufai non residenti in regione, – ha aggiunto Del Basso – ha come prima finalità la tutela dei cavatori locali, dai quali spesso si leva la denuncia della presenza di ‘sciacalli del tartufo’, di individui cioè che senza alcun rispetto per l’habitat naturale nostrano cavano i pregiati tuberi incuranti dell’area circostante. Stando a quanto ci viene segnalato attraverso la Polizia Provinciale e il Settore ambiente, si tratta spesso di cavatori non molisani. A tal proposito faremo richiesta a breve alla Procura della Repubblica di un incontro per mettere in atto forme più incisive di repressione in sede giudiziaria. Questa legge, infine, – ha concluso Del Basso – va nella direzione già individuata dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo che si sta battendo affinché il pregiato tubero venga riconosciuto come patrimonio dell’Umanità dall’Unesco”.