Detto, fatto. Come anticipato qualche giorno fa, mi sono interessato personalmente nel seguire la vicenda cardine di questi mesi e cioè la delicata questione del personale ITR escluso ma, indirettamente, anche di chi potrebbe esserlo prossimamente.
A seguito dell’incontro avuto una settimana fa nella sede nazionale dell’IDV a Roma ci siamo mossi subito per avere una riunione con il Ministro Romani allo scopo di trovare una soluzione occupazionale per tutti i lavoratori, in maggioranza donne (come tutti sanno), della Ittierre di Pettoranello, attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti che la legge prevede. Perchè è la legge che vogliamo e dobbiamo seguire.
Mentre si rimane in attesa di una data per l’incontro con Romani, in questo lasso di tempo verrà discussa l'interrogazione parlamentare che è già stata presentata al Ministro dello Sviluppo Economico e che riporto in seguito nella sua interezza.
Questo per rimarcare quanta importanza riveste l’azienda di Pettoranello che in caso di crisi perdurante e impossibilità di riassorbire il personale sancirebbe una devastante situazione socio economica di tutta la Regione oltreché, in modo scontato, la chiusura totale della Città di Isernia. E non voglio continuare con un quadro tragico perchè sono orientato a vedere positivamente i passi che stiamo facendo.
Ecco le ragioni per il "pressing a uomo", forte, incessante fino al raggiungimento dei risultati attesi.
Comunicherò a breve eventuali sviluppi e date di incontri, azioni e visite sia a livello nazionale che territoriale perchè non si deve lasciare niente di intentato.
Interrogazione al Ministro da parte di parlamentari IDV
- Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
gli interroganti hanno seguito la vicenda dell'Ittierre sin dall'inizio e si sono impegnati direttamente a fianco dei lavoratori;
l'Ittierre era in amministrazione straordinaria dai primi mesi del 2009, i commissari avevano annunciato circa 500 esuberi. Il gruppo Albisetti è entrato nelle trattative promettendo di evitare questa massa di licenziamenti che avrebbe messo in ginocchio centinaia di famiglie;
grazie a questo impegno il gruppo Albisetti ha ottenuto dalla regione fortissimi aiuti: una fideiussione di 12 milioni di euro e l'impegno ad acquistare gli immobili della Ittierre. In cambio, però, il miracolo non è arrivato. Albisetti si è impegnato a mantenere il posto di lavoro per 570 operai su 834, sia pure non da subito. Per ora verranno impiegati solo 475 lavoratori. Altri 30 dovrebbero tornare al lavoro entro il prossimo settembre e non si sa quando riprenderanno a lavorare altri 65 lavoratori;
i sospetti e i timori nascono dal piano industriale debolissimo. Comprare un'azienda a condizioni facilitate per poi lasciare a casa di certo oltre 200 lavoratori e facendo solo promesse ad altri 100 rappresenta una prassi fin troppo frequente che spesso si conclude con una grave disillusione per i lavoratori;
gli interroganti ritengono che si debba rifiutare di partecipare ad una guerra tra poveri, cioè tra quei 570 lavoratori a cui sono state fatte tante promesse e quegli altri 200 che da subito vengono tagliati fuori da ogni prospettiva di impiego;
i nuovi acquirenti - Gruppo Albisetti - devono rispettare la legge sui criteri di assunzione così come i commissari hanno tuttora l'enorme responsabilità di cercare una soluzione che valga per l'insieme dei lavoratori Ittierre, in una regione martoriata dalla crisi senza che le regioni o il Governo siano efficacemente intervenuti -:
se il Ministero dello sviluppo economico, insieme alla regione Molise, non intenda trovare una soluzione che possa salvaguardare i livelli occupazionali per tutti i lavoratori, che sono in maggioranza donne, anche attraverso gli strumenti che la legge prevede come ad esempio i contratti di solidarietà .