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ITTIERRE: e’ (quasi) Albisetti

La società comasca è vicina all’acquisizione del gruppo molisano

a cura della redazione
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L’unica certezza è che l’azienda molisana avrà presto un nuovo imprenditore. Rimangono ancora dubbi sull’identità del gruppo che deciderà il futuro degli 800 dipendenti di Ittierre, ma si fanno sempre più forti le voci secondo le quali sarà l’azienda Albisetti ad approdare a Pettoranello. Secondo le ultime notizie circolate sulla stampa nazionale di settore, la cordata costituita dagli ex-obbligazionisti It Holding e dal gruppo Borletti si sarebbe fatta indietro, considerato il vincolo posto ai tre commissari relativo alla licenza Just Cavalli. Infatti, il famoso marchio di proprietà della Roberto Cavalli è in licenza all’Ittierre con royalties molto onerose e con condizioni di rescissione poste sulla durata del contratto. Questa situazione sembrerebbe essere stato il deterrente per il gruppo Borletti che pare avesse chiesto maggiori garanzie mai arrivate sul contratto Just Cavalli, il marchio che pesa maggiormente sul fatturato Ittierre. A questo punto, l’azienda lombarda di beach-wear e intimo, Albisetti, rimarrebbe l’unico concorrente in gara. A supportare questa tesi anche il maggiore investimento indicato nel piano di rilancio della realtà molisana e che secondo le fonti, sarebbe supoeriore ai 30 milioni di euro contro un'offerta di gran lunga inferiore proposta dall'azionista di Rinascente. E non sarebbe male per i dipendenti di Ittierre, considerando che l’azienda avrebbe intenzione di assumere subito circa 600 dipendenti, compresi gli addetti alla cooperativa, e di reintegrare gradualmente gli attuali esuberi. Le modalità con cui verranno gestiti i dipendenti non sono ancora note, ma ci sono due possibilità. Si potrebbe verificare una situazione analoga a quella di Malo dove quasi tutti i dipendenti sono rimasti in forza con le stesse condizioni salariali. Alternativa più plausibile nel caso di Ittierre sarebbe però la riassunzione degli attuali dipendenti con una nuova società, a seguito della contrattazione sindacale delle posizioni contrattuali e liquidazione del TFR. E che ne sarà degli esuberi? Stanno per arrivare tempi duri, perché attualmente in azienda la cassa integrazione è gestita per circa il 70% dei dipendenti con meccanismi di rotazione a cui si dovrà porre fine. Da una parte, Albisetti promette la riassunzione graduale di questi lavoratori al crescere dei fatturati e con l’arrivo delle nuove licenze. Dall’altra, in questa fase dovranno entrare in gioco anche le istituzioni e la politica garantendo percorsi di riqualificazione e reinserimento professionale, sperando che questi enti siano più attivi e propositivi di quanto lo siano stati finora. A sciogliere tutti i dubbi relativi alla vicenda potrà essere soltanto il Ministero dello Sviluppo Economico che ha l’arduo compito di autorizzare l’avvio del piano industriale di rilancio e risanamento della multinazionale molisana. Sperando che di rilancio si tratterà.
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