Il Consiglio comunale di ieri, iniziato in prima mattinata, è terminato ben oltre le ore 20, allorché il presidente Domenico Testa ha sciolto la seduta dopo aver riscontrato la mancanza del numero legale. Si stava procedendo ad alcune votazioni richieste dal dodicesimo punto all’ordine del giorno, cioè quello ri¬guardante la composizione della Commissione locale del paesaggio, da inte¬grare con la nomina d’un geometra. In precedenza, l’assise aveva discusso diversi argomenti, alcuni dei quali richiesti dai consiglieri di minoranza, come quello inerente la verifica dello stato d’attuazione dell’intesa riguardante la zona di tra¬sformazione dell’area della stazione. Su tale questione, il consigliere Marcello Veneziale ha chiesto chiarimenti al sindaco, anche in ragione delle di¬chiarazioni da egli rilasciate alla stampa locale. Melogli ha risposto ripercorrendo l’iter che ha portato alla pubbli¬cazione e alla successiva integrazione del bando di cessione delle aree da parte di Si-stemi Urbani-Ferrovie dello Stato. Il sindaco ha chiarito come, dopo aver letto il bando iniziale ed essersi accorto di alcune anomalie fra lo stesso e la convenzione approvata dal consiglio comunale lo scorso novem¬bre, si sia re-cato a Roma per chiedere la rettifica del bando che, attraverso una nuova pubblicazione avvenuta su più quotidiani l’11 feb¬braio, è stato integrato con specifico riferimento alla planimetria (al¬legato n. 2 del Progetto Pegasus) che chiarisce quali sono i terreni dove sarà possibile costruire e quali i beni che il Comune otterrà gratui¬tamente. L’area edificabile, di 6.687 mq, è contraddi-stinta in planime¬tria dal n. 1 e dal colore arancione; invece ciò che verrà ac-quisito senza oneri dal Comune sono le tre parti colorate di verde, ossia i 12.670 mq che inclu¬dono la struttura denomi¬nata Officina della Cultura, la zona del pas¬saggio a livello e l’intero tratto dei marciapiedi lungo corso Gari-baldi. Melogli ha, infine, ribadito che chiunque volesse rispondere al bando potrà ac¬quistare solo la zona arancione, quelle verdi passeranno in ogni caso al Co-mune. Inoltre, anche rispetto ai terreni edificabili, in caso vi fossero of¬ferte l’ente potrà esercitare il diritto di prelazione. Finito l’intervento del sindaco, ha ripreso la parola il consigliere Veneziale che s’è detto insoddisfatto della risposta di Melogli, definendo un ‘pasticcio’ quanto avvenuto col bando e con la sua integrazione. S’è creato - a suo giu-dizio - un equivoco fra “la vendita” e “la Convenzione”, un malinteso che non farà altro che avvantaggiare la società Sistemi Urbani che, furbescamente, si trova ora nella facoltà di scegliere se alienare o rispettare la convenzione. Come si evince dal testo dell’integrazione al bando – ha detto Veneziale –, la vendita messa in atto dalle Ferrovie è riferita all’intera area di trasforma¬zione, inclusi i terreni che la Convenzione prevede siano ceduti al Co¬mune. Anche riguardo al diritto di prelazione, Veneziale ha fatto notare che il bando, così come articolato, non prevede l’esplicita possibilità di eser¬citarlo. Il consigliere del PD, infine, ha chiesto che si annulli la Convenzione, un atto che ha fatto lievitare il valore delle aree della stazione. Infatti, a suo dire, con l’approvazione della Convenzione quei terreni valgono già da adesso dieci volte più di analoghi terreni di altre zone ferroviarie, come quelle di Bari e di Pescara.