Aldo Di Giacomo ha finalmente interrotto lo sciopero della fame e della sete. E' stato lo stesso consigliere del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria) a comunicarlo.
L'uomo, che vive in Molise, ha portato avanti questo clamoroso gesto - 40 giorni senza cibo e 11 senz'acqua - per sensibilizzare sulla "disastrosa situazione della giustizia e delle carceri in Italia".
Il sindacalista ha ricevuto una telefonata dal Quirinale e poi la visita del segretario generale Sappe, Capece. Nei giorni scorsi Di Giacomo aveva incassato anche l'impegno del presidente del Senato, Renato Schifani, a trattare l'argomento. Ora attende che politica e istituzioni si occupino effettivamente della questione, altrimenti è pronto a ricominciare la sua protesta.